lunedì 1 marzo 2010

Arte e Profumo


Qualche giorno addietro Andy Tauer mi ha invitato a scrivere qualche riflessione sul rapporto tra arte e profumeria. Il risultato è stato pubblicato sul nuovo sito tematico “Perfumism”. Se volete leggere la versione originale in inglese potete seguire questo link, altrimenti di seguito trovate la traduzione in italiano.
Ringrazio Andy Tauer, compositore di profumi che stimo moltissimo, per avermi dato questa opportunità.
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Se mi soffermo a pensare all’arte, compio un’associazione immediata con l’attività dell’uomo. Tuttavia ritengo che ci sia una differenza fondamentale tra arte e artigianato: la realizzazione di un’opera d’arte richiede certamente anche manualità e abilità tecniche, ma necessita soprattutto della sinergia di determinati fattori come la creatività, l’espressività e l’estetica. Personalmente credo che l’arte sia una rappresentazione della realtà che l’artista crea per lanciare un messaggio, per esprimere un proprio punto di vista, per gridare al mondo qualcosa che gli pulsa dentro.
Quando un individuo entra in contatto con un’opera d’arte, avvia dentro di sé un processo che si sviluppa prevalentemente in due fasi: innanzitutto una stimolazione sensoriale e, successivamente, un’elaborazione complessa che coinvolge il bagaglio culturale dell’individuo, nonché la sua esperienza e la sua sensibilità. Ma ciò che più mi affascina è il modo rapido ed inconscio in cui ciò avviene. E se parliamo dell’olfatto questo corto circuito è ancora più rapido e coinvolgente.
Quando un profumo viene indossato o vaporizzato in un ambiente non possiamo evitare di entrarvi in contatto tramite la respirazione. Se la fragranza è semplicemente buona o cattiva innescherà soltanto un apprezzamento di carattere sensoriale. Questo è tipico della profumeria funzionale: ci esprimiamo dicendo “buono” o “sgradevole” e l’esperienza è conclusa. Invece un profumo di taglio artistico non è soltanto buono o gradevole, ma soprattutto induce delle reazioni, dando luogo a pensieri interiori che sfociano in un giudizio più profondo. E innegabilmente riesce a stimolare la curiosità: quando ci imbattiamo in un capolavoro non ci stanchiamo mai di contemplarlo. Il profumo, pur mantenendosi all’interno della propria struttura, evolve come una creatura vivente: continueremo a riconoscerlo, ma la sua variabilità ci permetterà di apprezzarne sfaccettature sconosciute che ad ogni istante ci suggeriranno pensieri nuovi e visioni inedite.
Ovviamente se un profumo è un capolavoro ne riconosciamo a priori la qualità e l’originalità, dove quest’ultima caratteristica non è intesa come la capacità di proporre una novità assoluta dal punto di vista della struttura (sarebbe sempre più difficile creare un capolavoro), bensì come la capacità di raccontare una storia personale: un profumo alla rosa è pur sempre il ricordo dell’odore di una rosa, ma ogni composizione può interpretare il fiore in maniera originale ed individuale.
Come già detto, ritengo che la valutazione di un’opera d’arte proceda su un sentiero che parte dalla sensazione e porta all’emozione, ma è necessario sottolineare che tale percorso passa attraverso il desiderio di sapere di più dell’oggetto in questione, di parlarne e di azzardare una sua interpretazione. Discutere di un profumo, sfortunatamente, non è semplice; d’altra parte in tutte le lingue del mondo, il lessico disponibile per descrivere una sensazione olfattiva è decisamente povero. Probabilmente questa è una delle ragioni per cui la gente di solito si intimidisce all’atto di improntare una discussione intorno ad un odore. Molte persone riescono ad esprimere descrizioni dettagliate di forme e colori quando osservano una scultura o un’opera pittorica, ma le stesse persone potrebbero non riuscire a descrivere le loro sensazioni volendo commentare una fragranza. Questa difficoltà potrebbe essere una delle cause principali dell’esclusione del profumo dalla sfera dell’arte, anche se non bisogna trascurare il fatto che il profumo è un oggetto di consumo che si acquista e si usa. Ma mi permetto di fare una domanda: esiste qualcosa che regala sensazioni di gioia, di ilarità o di nostalgia più rapidamente ed inconsciamente di un profumo? E cosa riesce a commuovere l’animo umano più di un’opera d’arte? Quindi, con un semplice sillogismo: esiste qualcosa di più artistico di un profumo?

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